Diagnostica HPV correlata |
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Prestazioni | Metodica | Indicazioni |
Pap test Thin Prep | Citologia su strato sottile | Screening di Prevenzione e diagnosi precoce. Definizione e Stadiazione della patologia preneoplastica e neoplastica. |
Striscio cervico vaginale (Pap test) | Citologia | |
HPV DNA Test | PCR-RT | |
P16 Test citologico | Immunocitochimica | |
P16 Test istologico | Immunoistochimica | |
Esame Istologico | Istologia |
Cervice uterina, vagina, vulva, asta del pene, solco balano-prepuziale, prepuzio, glande, fossetta navicolare dell’uretra, scroto, liquido seminale, regione pubica, regione Perianale, anale, cavità orale, orofaringe, laringe, esofago, cute e ogni lesione sospetta di infezione da HPV.
Xpert(R)HPV (Cepheid) è un test qualitativo in vitro per il rilevamento della regione 6 e 7 del genoma di DNA virale del Papilloma Virus umanoa (HPV) ad alto rischio in campioni di analisi prelevati dai pazienti.
“GeneXpert®HPV Assay” kit (Cepheid). La ricerca del Papillomavirus (HPV) viene effettuata mediante estrazione automatica del DNA virale, amplificazione genica e identificazione simultanea della regione “E6/E7” hgDNA SAC (Sample adequacy control).
Il sistema consente di identificare i genotipi di HPV ad alto rischio a partire da una amplificazione multiplex del DNA bersaglio dei 14 tipi di HPV ad alto rischio in una singola analisi mediante PCR in tempo reale.
Xpert(R)HPV è stato sviluppato considerando l’importanza delle infezioni causate dai diversi genotipi di HPV:
Diversi dati di letteratura scientifica, inoltre, riportano l’incidenza delle coinfezioni da HPV con una percentuale che varia tra il 10 e il 30%. Le coinfezioni maggiormente rappresentate sono quelle che coinvolgono HPV 16 assieme ad HPV 18, 31 o 58. [1]
Sono utilizzati per la ricerca dei marcatori molecolari di integrazione/ interazione del genoma virale con quello umano; sono analisi per valutare il tipo e lo stato del danno cellulare causato dal Papillomavirus.
Non soltanto le lesioni CIN1 (LSIL del Pap test) sono regressive ma anche le CIN2 e CIN3 (HSIL del Pap test) in particolare nelle giovani donne [2]. Da qui la necessità di individuare biomarcatori specifici per le CIN di alto grado per diagnosticare le alterazioni molecolari connesse con la trasformazione neoplastica.
Al momento i soli biomarcatori pronti per essere utilizzati sono quelli direttamente o indirettamente legati all’espressione degli oncogeni virali E6 e E7 provenienti dai genotipi ad alto rischio. L’espressione degli oncogeni dell’HPV ed i suoi effetti sulla cellula ospite possono essere monitorati direttamente, attraverso l’individuazione di trascritti di mRNA virale E6/E7[3], o indirettamente, attraverso la rilevazione della proteina cellulare p16 [4] o delle proteine E6, E7, p53, pRB. [5]
La Genotipizzazione dell’HPV, che identifica il singolo virus implicato nell’infezione, ci consente di valutare il rischio oncogeno dell’infezione stessa e la persistenza o meno dello stesso ceppo.
La colorazione con p16 su campione citologico ed istologico che identificano la iperespressione della proteina p16, ci consentono di valutare l’attività dell’oncoproteina virale E7 e la relativa deregolazione del ciclo cellulare quale danno HPV indotto, indicatore di suggestiva trasformazione neoplastica.
§ (Wallin K.L. 1999 – Trottier H. 2006).[1]
§ (Schiffman M. 2007; Ronco G. 2008) [2]
§ (Lie A.K. 2008) [3]
§ (Carozzi F. 2008 – Benevolo M. 2008) [4]
§ (Faraz Shaikh 2012). [5]